Ginevra, cantone tradizionalmente europeista, ha stavolta un risultato appena sopra la media con un 58% di si'. Un cantone dove si e' votato in maggioranza per il no e' invece il Ticino. Degne di nota le motivazioni date dall'economista Silvano Toppi (da Swissinfo):
"Storicamente sono sempre state le disgrazie politiche ed economiche italiane che hanno fatto la fortuna ticinese: fughe dei capitali, disoccupazione e manodopera frontaliera, evasione fiscale, contrabbando, casinò, maggiore efficienza dei servizi, da quelli bancari a quelli attuali sulla fecondazione artificiale ecc...
L'apertura o la liberalizzazione è quindi vista come rischio di omogeneizzazione, fine delle differenze, sicura perdita economica, concorrenza insostenibile, maggiore criminalità."
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