mercoledì, agosto 17, 2005

A ciascuno il suo (rifugio antiatomico)

SVIZZERA-LUGANO CITTA'-In contesto signorile con splendida vista lago a due passi dal centro, appartamento composto da: soggiorno doppio con camino, cucina arredata, 3 camere, 3 bagni e due terrazze. Con l'appartamento si vendono 2 posti auto coperti, la cantina e le parti comuni che comprendono il rifugio antiatomico e la lavanderia.
(http://vacanze.casa.it/affitto/casa/vacanze/COMO/APPARTAMENTO/...)

Da Ginevra - Una cosa salta immediatamente all'occhio riguardo agli Svizzeri: sono un popolo prudente. Si assicurano su tutto, programmano tutto in anticipo e seguono sempre le regole.

Eppure non ci volevo credere, quando mi hanno detto che la neutrale Svizzera e' l'unico paese al mondo ad aver reso obbligatoria la costruzione di un rifugio antiatomico in tutti i nuovi edifici. Ma non solo: in tutta la Svizzera ci sono migliaia di bunker militari camuffati da chalet o nascosti nella campagna, a volte veramente pittoreschi, che ora vengono riutilizzati per gli scopi piu' diversi (questo, ad esempio, o questo).

Ma torniamo ai rifugi antiatomici. Marta abita in una villetta in tranquillo paesino del cantone di Ginevra, costruita non piu' di 15 anni fa. Nel piano interrato, di fianco ad una piccola taverna e alla lavanderia, una porta blindata (tipo cassaforte) dello spessore di circa 40 cm delimita un piccolo rifugio monofamiliare, attrezzato con un armadio per le provviste, un sistema per la purificazione forzata dell'aria con generatore, una finestra completamente schermata dalla quale si puo' accedere ad una botola di sicurezza che sbuca nel giardino, nel caso le macerie della casa impedissero di uscire dalla porta.

Pare che dei poliziotti siano venuti per verificare lo stato di funzionamento del bunker e l'abbiano rimproverata aspramente per averlo utilizzato come ripostiglio ("si ricordi che in caso di guerra nucleare potrebbe essere obbligata ad utilizzarla per mesi o anni, lo spazio e' importante"). Poi le hanno spiegato come comportarsi anche nel caso di attacco chimico.

Nel mio palazzo invece il bunker, un grande locale comune, e' stato reso inutilizzabile suddividendolo irrispettosamente in tante piccole cantine tramite pareti di legno. Una di quelle contiene la MIA scorta di sopravvivenza, costituita da chili di pasta, polpa di pomodoro, macine del Mulino Bianco, olio extravergine d'oliva, vino italiano che mi porto direttamente da casa per allietare i miei giorni svizzeri. Rimangono la porta blindata e il depuratore d'aria (non si sa se funzionanti), ma la schermatura della finestra e' stata forzata per fare passare la canna per innaffiare il giardino.

Si vede proprio che nel condominio siamo quasi tutti stranieri...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A me sapere di avere un rifugio antiatomico nel palazzo metterebbe un pò d'angoscia...quando si dice la precisione svizzera!!!

AriaCielo ha detto...

Non so se veramente qui il bunker serva per dormire piu' tranquilli (come se poi uno potesse veramente vivere per degli anni in quel buco...), o forse per avere la coscienza a posto (hanno fatto tutto quello che potevano per garantirsi un'esistenza tranquilla).

Personalmente la cosa non mi angoscia, la trovo solo un po' assurda o anacronistica. Tutto sommato pero' ringraziamo il cielo che queste cose oggi ci facciano sorridere, in fin dei conti negli anni sessanta se ne parlava molto seriamente anche da noi.

Eulinx ha detto...

Non la trovo una cosa angosciante. Sicuramente è insolita (non l'avrei mai sospettato che in Svizzera fosse addirittura obbligatorio!), però direi che è rassicurante. In fondo non si sa mai, no?
Oddio, certo che per me sarebbe dura resistere alla tentazione di utilizzarlo come ripostiglio, con tutte le cianfrusaglie che mi porto dietro e che non riesco mai a buttare via!!
Ciao